L’ultimo report “Electricity Market Report 2024” redatto dall’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano fotografa l’attuale stato del mercato elettrico italiano. Tra le principali evidenze, emerge una crescita quasi raddoppiata delle comunità energetiche in Italia rispetto all’anno precedente, raggiungendo 168 iniziative, ma permangono sfide economiche che ne limitano la diffusione su larga scala.
Comunità energetiche
Nonostante l’aumento delle iniziative di autoconsumo collettivo, il fenomeno resta circoscritto. Gran parte delle comunità energetiche italiane, che si concentrano in Piemonte, Lazio, Sicilia e Lombardia, sono caratterizzate da impianti di piccola taglia, con una potenza mediana che passa da 55 kW nel 2023 a 60 kW nel 2024. Solo il 34% degli impianti supera i 200 kW, e un significativo 23,5% degli impianti ha una potenza inferiore a 30 kW. Questi dati confermano la natura di nicchia del settore, che trova difficoltà a raggiungere un impatto rilevante sul sistema energetico nazionale.
“La sostenibilità economica resta la vera sfida per una diffusione su larga scala delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)” spiega Vittorio Chiesa, direttore di Energy&Strategy. “L’analisi evidenzia come l’economia delle CER migliori quando oltre il 70% dell’energia prodotta viene condivisa tra i membri. Tuttavia, ciò richiede un’accurata selezione del tipo di partecipanti e una visione chiara delle finalità sociali.” Anche Davide Chiaroni, vicedirettore di Energy&Strategy, sottolinea che i ritorni economici delle CER rimangono modesti, risultando integrativi rispetto agli impianti che potrebbero operare in autonomia e quindi poco attraenti per investimenti esclusivamente orientati al profitto.
Aspettative dei cittadini e ruolo delle istituzioni
Un sondaggio su 1000 cittadini mostra un divario significativo tra aspettative e realtà: l’80% degli intervistati si aspetta ritorni superiori a 100 euro annui, mentre il risparmio reale si aggira intorno ai 3-4% delle spese annue, cioè circa 50 euro, una cifra insufficiente per attrarre ampie fasce di popolazione.
Il 58% delle iniziative CER è promosso da enti pubblici che mirano a ridurre i costi energetici e sostenere famiglie economicamente fragili, mentre il 21% delle iniziative è supportato da soggetti specializzati per privati interessati. Solo il 9% delle iniziative nasce spontaneamente da gruppi di cittadini, indicando una presenza significativa di entità esterne (ESCo, utility o aziende energetiche) che investono e supportano l’aggregazione dei membri.
Flessibilità elettrica
Il rapporto analizza anche i mercati della flessibilità, necessari per gestire in modo efficace la variabilità della domanda e dell’offerta energetica. La partecipazione al progetto pilota UVAM, che gestisce la flessibilità a livello di rete di trasmissione, ha registrato una diminuzione, con una saturazione media scesa al 17% nei primi nove mesi del 2024. In termini di concentrazione del mercato, le cinque principali società continuano a dominare con una quota tra il 71% e l’86% dal 2019, indicando una stabilità tra i principali operatori.
Per quanto riguarda i mercati di flessibilità locale, i progetti RomeFlex, EDGE, e MindFlex mostrano risultati positivi, con un’assegnazione dell’80% dei contingenti previsti nelle aste. Questi piloti rappresentano un’opportunità per le aziende di acquisire esperienza e consolidare il proprio ruolo in un settore in crescita, ma la sostenibilità economica dipenderà dalla capacità di garantire l’effettiva attivazione degli asset.
Sistemi di storage e il ruolo del MACSE
Infine, il report dedica un’analisi approfondita al MACSE, il meccanismo per incentivare la capacità di stoccaggio elettrico. Questo sistema mira a sostenere gli investimenti in nuove tecnologie di accumulo per stabilizzare il sistema elettrico, favorendo soluzioni come le batterie agli ioni di litio e i pompaggi idroelettrici. Tuttavia, i costi elevati e le incertezze sui ricavi costituiscono un ostacolo per gli investimenti. Le simulazioni indicano che l’effettiva profittabilità dei progetti dipenderà dalla capacità di rispettare gli stringenti requisiti tecnici e operativi.
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