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Compilando l’Isee online utilizzando il servizio precompilato disponibile sul portale Inps bisogna fare attenzione a ogni singolo passaggio effettuando le modifiche necessarie per far sì che il valore dell’attestazione rispecchi effettivamente la propria condizione reddituale e patrimoniale.

Nonostante nell’Isee precompilato la maggior parte delle informazioni vengono automaticamente inserite dell’Inps grazie ai dati in suo possesso e alla possibilità di dialogare con l’Agenzia delle Entrate, ci sono degli spazi che vanno compilati da chi presenta la Dsu, come nel caso dei redditi posseduti all’estero o l’eventuale assegno di mantenimento.

In particolare, qui vogliamo concentrarci sulla parte riferita ai patrimoni. Potrebbe infatti trarre in inganno il fatto che questo spazio risulta tra quelli già precompilati e che quindi non bisogna far altro che prenderne visione e approvare.

Invece non è così: nella parte in cui è presente il patrimonio immobiliare, infatti, bisogna intervenire indicando sia se si tratta della casa di abitazione quanto la quota capitale residua del mutuo, In caso contrario il valore dell’immobile verrà considerato per intero, facendo così lievitare la componente patrimoniale Isp e di conseguenza l’Isee stesso.

Cosa controllare nell’Isee precompilato

Quindi, non bisogna commettere l’errore di pensare che tutti i dati utili ai fini Isee siano già inseriti nella precompilata. Come avvisa l’Inps stesso al momento della verifica dei dati patrimoniali, ci sono dei dati che non è stato possibile recuperare e che per questo motivo vanno autodichiarati dall’interessato, quali:

  • indicazione della casa di abitazione del nucleo;
  • ammontare del mutuo del singolo cespite;
  • i terreni agricoli;
  • eventuale patrimonio immobiliare detenuto all’estero.

Concentriamoci sulle prime due voci. Quel che è importante fare, una volta ricevuto il messaggio Inps che ci dice di accedere alla funzione “verifica” dal portale Isee precompilato, è consultare la parte riferita al “patrimonio mobiliare” (modulo FC.1 Quadro FC2 sez I e II) e per la proprietà interessata cliccare sul pulsante dell’ingranaggio e successivamente sull’opzione “modifica” così da poter indicare, laddove necessario:

  • la quota capitale residua del mutuo alla data del 31 dicembre 2022 (per la parte di immobile posseduta);
  • se si tratta o meno della casa di abitazione.






Completare questo passaggio è molto importante, poiché altrimenti – qualora la quota capitale residua del mutuo non risulti indicata e quindi pari a zero euro – il patrimonio immobiliare considerato nell’attestazione sarà più alto di quello effettivo. L’immobile, infatti, verrà considerato per intero, senza alcuna detrazione del patrimonio immobiliare.

Come il patrimonio incide sull’Isee

Bisogna stare molto attenti a non dimenticare il suddetto passaggio, in quanto il patrimonio, specialmente quello immobiliare, incide molto sull’Isee.

L’Ise, ossia l’indicatore della situazione economica della famiglia, è pari infatti al risultato del seguente calcolo:

Isr (somma di tutti i redditi) + 20% Isp (somma patrimoni)

Quindi, un immobile di 200.000 euro considerato per intero, senza quindi la detrazione riconosciuta per la quota capitale residua del mutuo, inciderebbe sull’Ise per un totale di 40.000 euro. Pensiamo invece a una detrazione di 100.000 euro riconosciuta per la quota residua del mutuo indicata in dichiarazione: in tal caso l’immobile peserà solamente per 20.000 euro sull’Ise.

Esempio

Prendiamo come esempio un nucleo familiare composto da 2 maggiorenni, con Isr (somma redditi) di 15.000 euro, patrimonio mobiliare di 10.000 euro e proprietari di un immobile, su cui stanno pagando il mutuo, del valore di 200.000 euro.

Questi dimenticano, in fase di verifica dei dati della precompilata, d’indicare la quota capitale residua del mutuo, e di conseguenza il loro Isee verrà calcolato sulla base dei seguenti dati:

  • Isr: 15.000 euro;
  • Isp: 200.0000*
  • Ise: 15.000 + 20% di 200.000 = 55.000
  • Se (scala di equivalenza): 1,57
  • Isee: Ise/Se, quindi 55.000/1,57 che dà come risultato un’attestazione di 35.031 euro.

* Non si tiene conto del patrimonio mobiliare perché inferiore alla franchigia di 15.493,71 euro.

Se invece avessero indicato la quota residua del mutuo, per la quale sarebbe stata riconosciuta – nel loro caso particolare – una detrazione di 100.000 euro, l’Isee sarebbe stato così calcolato:

  • Isr: 15.000 euro;
  • Isp: 100.000* euro
  • Ise: 15.000 + 20% di 100.000 euro = 35.000 euro:
  • Isee: 35.000/1,57, che come risultato dà 22.292 euro.

* Non si tiene conto del patrimonio mobiliare perché inferiore alla franchigia di 15.493,71 euro.

Ne risulta, quindi, un Isee più basso di circa 13.000 euro, con tutti i vantaggi del caso per quel che riguarda il diritto a bonus e agevolazioni.

 

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