fino a mille euro per un monolocale #finsubito richiedi mutuo fino 100%

Ottocento euro al mese per un monolocale da 50 metri quadrati in zona San Leonardo, mille e cento euro per un monolocale, settecento cinquanta euro per un bilocale da 60 metri quadrati a Langhirano, un’agenzia che chiede come il 10% più Iva del canone annuo, un tentativo di raggiro da parte di un inserzionista che ha pubblicato le immagini di un appartamento di Imola, spacciandolo per una casa di Parma, chiedendo oltretutto 600 euro di anticipo con un bonifico istantaneo.

Ho provato a cercare un appartamento in affitto a Parma e dintorni. Le case in affitto nella nostra città non si trovano e come sempre quando le richieste sono tante mentre le offerte di alloggi in affitto sono poche c’è chi se ne approfitta. Come prima cosa abbiamo cercato tra gli annunci online, nell’intricato mondo degli alloggi e delle stanze in affitto.

Spulciando tra gli annunci ci accorgiamo che i prezzi delle case e delle stanze in affitto non sono scesi negli ultimi mesi, anzi. Per un monolocale di 60 metri quadrati, per esempio, il prezzo dell’affitto è di mille euro e non si trova nemmeno nella zona centrale della città. Per un monolocale, che dalle immagini sembra effettivamente ben arredato in San Leonardo, il prezzo è di 800 euro e si tratta di 50 metri quadrati. 

Quando il contratto a tempo indeterminato non basta: nel calvario della ricerca di un affitto a Parma 

Ci siamo poi rivolti ad alcune agenzie immobiliari che si occupano di affitti a Parma. Nell’effettuare la richiesta abbiamo descritto le nostre esigenze, ovvero la ricerca di un’abitazione per due persone, entrambe con contratto a tempo indeterminato. Come richieste ulteriori abbiamo specificato che sarebbe andato bene un alloggio, per esempio un bilocale, di circa 60/70 metri quadrati non necessariamente in una zona centrale della città. Uno degli aspetti più problematici, per chi intende affittare, sono le garanzie richieste dai proprietari. Il contratto a tempo indeterminato non basta più: in alcuni casi abbiamo avuto la richiesta di ulteriori garanzie, oltre all’assunzione e al contratto. E’ stata chiesta, in particolare, la garanzia di una terza persona. 

Hai un figlio piccolo e sei un genitore single? Una casa a Parma te la puoi scordare 

Abbiamo poi risposto ad un secondo annuncio per l’affitto di un’abitazione, In questa circostanza il costo dell’affitto era di 600 euro al mese, leggermente più basso di quello precedente. Dopo aver telefonato per varie volte al quarto tentativo finalmente ci rispondono. A quel punto abbiamo manifestato il nostro interesse per l’affitto del bilocale, che si trova in una zona decentrata di Parma, al limite della periferia. Le solite domande di rito e poi si arriva al punto: “Vivrai da solo nel bilocale?” “Si, da solo con mia figlia di 3 anni”. “Guarda, in questo caso non affittiamo appartamenti. Mi dispiace ma sai come funzionano queste cose. Tua figlia potrebbe danneggiare la casa. Dobbiamo tutelare i nostri interessi, soprattutto con la situazione economica di questo periodo”.

Ma è solo questo il problema dei proprietari che non vogliono affittare a chi ha figli piccoli? No, lo scopriamo rispondendo ad un terzo annuncio. Ci presentiamo come un genitore single che ha necessità urgente di un appartamento perchè si è trasferito per lavoro a Parma. Un lavoro statale con contratto a tempo indeterminato. “Ci possiamo incontrate la solitamente non affittiamo ai genitori single”. E perchè? “Vedi, hai uno stipendio e va bene ma spesso capita che ci ha figli piccoli e senza partner non riesca poi a pagare l’affitto perchè privilegia la tutela del bambino anche per quanto riguarda le spese”. 

“Discriminato perchè straniero: l’annuncio è stato eliminato dopo la chiamata” 

“Qualche giorno fa – sottolinea un ragazzo straniero che sta cercando una casa in affitto a Parma – mi ha suscitato interesse un monolocale nel pieno centro di Parma, a 400 euro al mese. Mandai subito una email al venditore dell’immobile, palesando il mio interesse, e chiedendo se fosse possibile fissare un appuntamento per poter vedere il monolocale di persona. Mi chiede informazioni su quale tipo di lavoro svolgo, e mi chiede anche informazioni sul contratto di lavoro. Poco dopo mi chiede pure le generalità, sia nome che cognome. 

Appena sente il mio cognome, capisce subito che non sono Italiano, e mi fa cenno che basta così, e che la telefonata si può chiedere qui. Ma subito dopo mi conferma che mi contatterà i prossimi giorni, per fissare appuntamento per poter andare a guardare il monolocale. Però, appena passati 10 minuti dalla telefonata, noto una notifica sul cellulare, la quale segnalava che il monolocale al quale ero interessato, e del quale avevo parlato poco prima con il proprietario, non era più disponibile all’affitto. Vorrei dire di aver sentito un velo di razzismo lungo tutta la schiena, riguardo al fatto che avesse cancellato l’annuncio del monolocale, subito dopo aver parlato con me al telefono” 

Il boom del mercato degli affitti brevi: a Parma +100% in 5 anni 

Nel corso degli ultimi cinque anni, a partire dal 2023 (gli ultimi dati disponibili) il mercato degli affitti brevi a Parma è cresciuto del 100%. Le conseguenze di questo andamento sono evidenti: meno case a disposizione per l’affitto non turistico e prezzi sempre più alti. Nel mese di gennaio del 2024 avevamo verificato la presenza di affitti altissimi, anche più di 800 euro per un monolocale da 40 metri quadrati, mentre i bilocali si arrivava quasi a mille euro. Per non parlare di alcuni spazi angusti che vengono affittati come case, in pieno centro a Parma: come il sottotetto da 14 metri quadrati che volevano affittarci a 400 euro al mese. 

Se nel 2018 gli annunci di affitto per vari tipologie di abitazioni sul portale AirBnb, per quanto riguarda il solo comune di Parma, erano 570 nel 2023 sono oltre 1.000. I dati ufficiali non sono ancora disponibili ma l’exploit che sta avendo il mercato degli affitti brevi a scopo turistico – con un incremento del 100% in 5 anni – ridimensiona totalmente il mercato degli affitti, provocando una riduzione del numero di abitazioni disponibili per la locazione a studenti e lavoratori. Già nel 2018 erano stati ospitati circa 23.000 visitatori, con una crescita del 33% rispetto all’anno precedente e una durata media del soggiorno di 2,6 notti.