Manifestazione contro affitti brevi e lock-box a Milano #finsubito richiedi mutuo fino 100%

Al grido di ‘Questa città non è un albergo’, sabato 9 novembre si è tenuta una manifestazione a Milano, in piazza 24 Maggio (Darsena), contro il proliferare di appartamenti per affitti brevi e i conseguenti lock-box, disseminati in strada, che contengono le chiavi degli alloggi. Piccole casseforti che sono state “segnate” con adesivi per l’occasione.

“Limitiamo le locazioni turistiche, protestiamo contro chi ci vuole espellere dalla città con canoni di affitto insostenibili per case inaccessibili”, si leggeva su MilanoinMovimento, che ha sostenuto la manifestazione: “Vogliamo una città per tutti e il diritto di vivere in alloggi degni”. La mobilitazione si fondava su precise richieste: togliere i lock-box dallo spazio pubblico, regolamentare il settore degli affitti brevi, un tetto ai canoni di locazione.

Il tema dei lock-box era già approdato in Comune, con una mozione depositata dal consigliere comunale del Pd Michele Albiani per chiedere che ne fosse vietato l’utilizzo nello spazio pubblico, anche per questioni di decoro. È notizia di una settimana fa che la giunta milanese ha deciso di occuparsene nell’ambito della revisione del regolamento di polizia urbana, regolamentando l’uso, per cui la mozione non verrà discussa.

Quanti sono gli appartamenti per affitti brevi

Gli appartamenti destinati ad affitto breve, a Milano, risultano essere il 2,2% del totale, mentre quelli che vengono stabilmente affittati a breve termine sono lo 0,9%. E, non sorprendentemente, 5 quartieri contengono il 25% del totale di case affittate per brevi periodi. Fuori dal centro, secondo le associazioni di proprietari di case vacanza, gli affitti brevi non influirebbero sui canoni di affitto né sullo stock disponibile di appartamenti in affitto. La presenza di appartamenti di questo tipo nei quartieri periferici va dallo 0,24% di Baggio all’1,7% di Lodi-Corvetto.