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incentivi caldaie a gas, si o no? #finsubito prestito immediato


Degli oltre 4000 emendamenti presentati alla legge di Bilancio per il 2025, diversi interessano da vicino la questione energetica. Si va dallo stop degli incentivi per le caldaie a gas a nuovi sostegni per l’efficienza energetica fino all’obbligo di installare pannelli fotovoltaici nei parcheggi

Incentivi alle caldaie a gas, con la Manovra 2025 l’Italia rischia l’infrazione

Sono ben 4.562 gli emendamenti presentati al Ddl della Manovra 2025, oggi all’esame della Commissione Bilancio della Camera per il consueto iter di conversione in legge. Tra le tante proposte di modifica introdotte, e in attesa di conoscere quelle segnalate, Rinnovabili ha evidenziato una serie di passaggi direttamente connessi alla questione energia. Alcuni in grado di offrire una risposta alle diverse critiche emerse in questi giorni. Ci riferiamo per la precisione all’articolo 8 del Ddl Bilancio, dedicato al taglio e rinnovo dei bonus edilizi. Nella formulazione proposta dal Governo le caldaie a gas continuerebbero ad essere tra gli interventi ammissibili per le detrazioni anche nel 2025. Il problema? Sull’Italia (così come sugli altri Stati membri) incombono precise norme che impongono lo stop a questi sussidi statali.

A metterlo nero su bianco è stato la Direttiva sulle Performance energetiche degli edifici (EPBD) meglio nota come Direttiva Case Green, imponendo a partire dal 1° gennaio 2025 un blocco a tutti gli incentivi pubblici per l’acquisto e installazione delle caldaie alimentate a combustibili fossili. Ma già oggi il regolamento comunitario 2017/1369 sull’etichettatura energetica rende l’incentivazione della maggior parte di questi apparecchi fuori norma.

La versione licenziata dal Consiglio dei Ministri mette dunque l’Italia a rischio di infrazione, come ha ricordato ieri anche un nutrito gruppo di sigle ambientaliste e industriali. ARSE, Coordinamento Free, Greenpeace, Kyoto Club, Legambiente e WWF Italia in una lettere inviata al Governo Meloni hanno esplicitamente chiesto la cancellazione dalla Manovra 2025 degli incentivi alle caldaie a gas.

Di tutt’altro parere Proxigas, Assogas, Assogasliquidi e Utilitalia che in questi giorni si sono battute in difesa della norma del Ddl Bilancio 2025, così come formulata.

Emendamenti Manovra 2025, le proposte per l’energia

Veniamo dunque agli emendamenti della Manovra 2025 depositati nella V Commissione alla Camera, di cui però presentiamo solo una selezione rispetto alla mole presentata.

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A cercare di risanare la situazione caldaie è la proposta emendativa a firma Bonelli, Grimaldi, Zanella (AVS) che chiede lo stop a tali sussidi. Ma anche di alzare al 20% il valore dell’aliquota prodotto che i titolari di concessione di coltivazione idrocarburi sono tenuti a corrispondere annualmente allo Stato e di rimuovere alcune esenzioni per le accise oggi. in vigore per:

a) gas naturale impiegato negli usi di cantiere, nei motori fissi e nelle operazioni di campo per la coltivazione di idrocarburi;
b) energia elettrica prodotta da impianti di gassificazione;
c) su GPL utilizzato negli impianti centralizzati per usi industriali.

Incentivi alle biomasse

Arriva invece da un emendamento a prima firma Squeri (FI) la richiesta di introdurre nuovi incentivi per progetti innovativi a base di biomassa solida. Si legge nel testo:

1.Al fine di sostenere il processo di transizione energetica delle imprese e promuovere gli investimenti a favore di basse emissioni di carbonio, in linea con gli obiettivi del Piano nazionale integrato energia e clima, sono agevolabili con contributo in conto capitale tutti i nuovi investimenti intesi a promuovere la riduzione ovvero la sostituzione di combustibili fossili tramite progetti che utilizzino biomassa solida, effettuati dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2027 in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.
2. Sono beneficiarie della misura di cui al comma 1, tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato e le stabili organizzazioni nel territorio dello Stato di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa, che appartengono a uno dei settori oggetto della relativa normativa specifica dell’Unione europea in materia di ETS. Il contributo in conto capitale è riconosciuto nella misura del 40 per cento del costo di investimento, per investimenti compresi tra 10 e 25 milioni di euro.
3. Per accedere alla misura di cui al comma 1, i progetti devono soddisfare i seguenti requisiti:
a) dimostrare una riduzione ovvero una sostituzione significativa nell’uso di fonti di energia fossile;
b) rispettare i limiti emissivi, previsti per legge, anche mediante l’impiego di tecnologie BAT (quali ad esempio letto fluido/ gassificazione/eccetera) e prevedere una gestione dei sottoprodotti, derivanti dai processi di trasformazione energetica, in linea con i principi di economia circolare;
c) proporre soluzioni che favoriscano l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia presso le imprese per almeno il 70 percento dell’energia autoprodotta.
d) valorizzare la biomassa solida residuale, coerentemente con il principio dell’uso a cascata e in linea con i principi di economia circolare;
e) rispettare i criteri di cui all’articolo 42 del decreto legislativo 8 novembre 202, n. 199.
4. Entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione della presente legge, il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica stabilisca le modalità ed i criteri delle disposizioni di cui al presente articolo.
5. Il Gestore dei servizi energetici effettua controlli e verifiche periodiche per garantire la corretta utilizzazione dei fondi e il rispetto dei requisiti di cui al comma 2, pena l’interruzione del finanziamento.
6. Agli oneri derivanti dal presente articolo, pari a 80 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027, si provvede a valere sulle risorse derivanti dai proventi ETS. Ove detti proventi non siano sufficienti, le risorse possono essere integrate fino a concorrenza dell’importo occorrente a valere sul Fondo di cui all’articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014 n. 190, come rifinanziato dall’articolo 121, comma 2 della presente legge.

La proposta emendativa alla Manovra 2025 firmata da Gusmeroli e colleghi (Lega Nord) chiede invece nuovi sostegni per i grandi elettrodomestici ad elevata efficienza energetica e prodotti in Europa. Come attraverso un contributo all’acquisto del 30% da applicare nel triennio 2025-2027 ma solo in caso di contestuale smaltimento degli apparecchi obsoleti.

Fotovoltaico nei parcheggi e fondi per le CER

Sono a prima firma Pavanelli (M5S) gli emendamenti che chiedono di:

  • Introdurre l’obbligo di installazione di impianti fotovoltaici o solari termici nei parcheggi all’aperto con una superficie superiore a 1.500 m2. Sostenendo però gli interventi con un credito d’imposta pari all’80% delle spese sostenute per un importo complessivo non superiore a 80.000 euro.
  • Attivare un credito d’imposta del 30% per investimenti delle PMI nell’autoproduzione rinnovabile per ciascuno degli anni 2025 e 2026.

 Dal Movimento 5 Stelle arriva anche:

  • La proposta – a prima firma Cappelletti – di istituire un Fondo di garanzia per la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili una dotazione di 15 milioni di euro per l’anno 2025, di 20 milioni di euro per l’anno 2026, di 25 milioni per il 2027 e di 30 milioni per ciascuno degli anni dal 2028 al 2030. 
  • L’idea di istituire un fondo, con una dotazione di 15 milioni di euro per l’anno 2025 e 20 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2026 al 2030, finalizzato alla concessione di contributi a fondo perduto a copertura delle spese sostenute per la costituzione delle Comunità energetiche solidali. (Emendamento a prima firma Santillo).
  • La creazione di Fondo rotativo a tasso agevolato, finalizzato ad assicurare garanzie e tassi agevolati per l’accesso al credito per interventi sul patrimonio edilizio esistente prioritariamente di edilizia residenziale pubblica per efficientamento energetico e installazione di impianti elettrici e termici da fonti rinnovabili, pompe di calore e sistemi di accumulo finalizzato ai quartieri a maggiore disagio socio-economico.

Altri emendamenti al Ddl Bilancio 2025 da tenere d’occhio

A prima firma Cattoi l’emendamento che chiede nuovi incentivi per gli interventi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di incremento dell’efficienza energetica di piccole dimensioni presso edifici del Servizio sanitario nazionale.

E ancora, oltre ad una serie di richieste per la creazione di Fondi destinati alla ricerca nucleare, compare anche la proposta di prolungare per un altro anno la semplificazione autorizzativa dedicata al fotovoltaico a terra nelle strutture turistiche o termali, nuove misure per garantire alle imprese energivore energia elettrica a prezzi competitivi attraverso la creazione di Mercato dell’Acquisto e della Vendita di Energia Rinnovabile (MAVER), un fondo PMI per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia elettrica rinnovabile, interventi sulla tassazione delle agroenergie, un nuovo Bonus verde.

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Leggi anche Energy Release 2.0, pubblicato il bando GSE



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