La demolizione della scuola media Dante Alighieri è giunta ormai al termine. Tutti i blocchi dell’intero edificio storico di Città di Castello – dopo l’abbattimento totale della palestra di questi giorni – sono stati di fatto rasi al suolo dalle ruspe in azione ormai dal 30 settembre scorso.
La vecchia Dante progettata nel 1959 e ultimata nel 1962 (ampliata ulteriormente nel 1971) oggi, dunque, non c’è più. Lo scorso 8 marzo era stato l’ultimo giorno di lezioni dopo ben 62 anni.
A eseguire l’abbatimento è stata la RAD Service di Gubbio, azienda specializzata in demolizioni controllate, che lavora in subappalto per conto del raggruppamento temporaneo di imprese aggiudicatario dell’accordo quadro nell’ambito della procedura di gara gestita da Invitalia, che ha come mandataria l’azienda Costruzioni INGG Penzi Spa di Maddaloni (Caserta) e come mandante la GI.SO. Srl (Roma).
La prossima fase vedrà ora la rimozione dei detriti accumulati e, solo poi, si potrà partire con la ricostruzione ex novo della nuova struttura, con un investimento da 12 milioni e 293.500 euro finanziato dal Pnrr, con il contributo del fondo nazionale per le opere indifferibili, risorse del conto termico GSE e il cofinanziamento del Comune.
Nell’attuale sito sorgerà uno stabile in legno e vetro di moderna concezione, con grandi superfici vetrate, spazi ampi e funzionali. I 4000 mq del nuovo complesso ospiteranno oltre 300 studenti in ambienti progettati per offrire servizi a minori e adulti, con una palestra seminterrata. Secondo i calcoli progettuali, la nuova “Dante” sarà un immobile a basso consumo energetico, fino a 15 volte inferiore all’attuale e produrrà autonomamente l’energia da fonti rinnovabili per le proprie necessità. L’ultimazione dei lavori è prevista entro marzo 2026 e il collaudo entro il giugno successivo.
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