Hannoun, fondatore nel 1994 dell’Associazione benefica di solidarietà con il Popolo palestinese, lo ottobre è stato inserito nella blacklist del Dipartimento del Tesoro statunitense con l’accusa di essere un finanziatore del terrorismo
Il presidente dell’Associazione Palestinesi d’Italia Mohammad Hannoun ha dichiarato oggi di aver ricevuto ieri la notifica del foglio di via da Milano «per istigazione all’odio e alla violenza – ha spiegato all’ANSA – in riferimento al corteo di sabato scorso, perché mi sono complimentato con i giovani di Amsterdam». Hannoun, fondatore nel 1994 dell’Associazione benefica di solidarietà con il Popolo palestinese, nello scorso ottobre è stato inserito nella blacklist del Dipartimento del Tesoro statunitense con l’accusa
di essere un finanziatore del terrorismo e di promuovere manifestazioni contro Israele.
«Il foglio di via al fratello Hannoun tocca tutti noi. Gli siamo vicini. Ma non è il caso di fare commenti ma speriamo che le cosa si chiariscano al più presto». Così, Khader Tamimi, presidente della comunità palestinese in Lombardia, dal furgone di testa dell’ennesimo corteo pro Pal milanese, ha fatto riferimento al provvedimento del questore Bruno Megale sull’avvio del procedimento per il foglio di via nei confronti di Hannoun dopo le sue frasi sulle aggressioni ad Amsterdam nei confronti degli ultra israeliani del Maccabi al termine del match contro l’Ajax di Europa League del 7 novembre.
Hannoun si è poi collegato telefonicamente per «abbracciare» a distanza la piazza milanese che «per la 58esima settimana è in piazza». Il corteo pro Palestina è partito da porta Genova ed è terminato in piazzale Medaglie d’oro: «Siamo vicini a Mohammad». Hannoun lo ha fatto da un’altra piazza pro Pal, quella di Torino, dopo aver ricevuto ieri la «notifica dalla questura di milano per un foglio di via che sarà convalidato dopo un processo. I miei avvocati mi hanno però tranquillizzato». Hannoun ha rigettato l’accusa di aver istigato a delinquere: «Ho solo denunciato i crimini dei tifosi del maccabi Tel Aviv che hanno vandalizzato e picchiato giovani marocchini per strada e poi ho ringraziato i giovani che hanno fermato questi crimini. Non ho spinto nessuno alla violenza. Mai l’ho fatto. Noi siamo sempre stati contro la violenza». Infine, accusando i giornalisti di aver travisato le sue parole, ha annunciato che «non potrete mai farmi star zitto in una lotta giusta. Non mi fermerò».
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