AGI – Lo Shin Bet e la polizia affermano che due razzi di segnalazione sparati contro la residenza privata del primo ministro Benjamin Netanyahu a Cesarea sono caduti nel cortile dell’abitazione, lo scrive il Times of Israel. Non si sono verificati danni e una dichiarazione congiunta degli organi di sicurezza sottolinea che Netanyahu e la sua famiglia non erano in casa in quel momento. Anche la polizia e lo Shin Bet affermano di aver aperto un’indagine e denunciano “il grave incidente, che segna una pericolosa escalation”.
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha condannato l’episodio e ha messo in guardia “contro un aumento della violenza nella sfera pubblica”. “Ho parlato con il capo dello Shin Bet e ho espresso l’urgente necessità di indagare e affrontare i responsabili dell’incidente il prima possibile”, ha dichiarato Herzog in un post su X. Non è stato subito chiaro chi ci fosse dietro i razzi ma unanime è stata la condanna di tutto lo spettro politico israeliano scrive il Times of Israel.
Il leader dell’opposizione Yair Lapid e il presidente di National Unity Benny Gantz hanno entrambi rilasciato dichiarazioni in cui condannano l’incidente e chiedono alle forze dell’ordine di “assicurare i colpevoli alla giustizia”. Nel frattempo, il ministro della Sicurezza nazionale di estrema destra Itamar Ben Gvir dichiara che “l’incitamento contro il primo ministro Benjamin Netanyahu supera ogni confine” e che l’incidente di questa sera “supera un’altra linea rossa. Oggi è un razzo e domani è fuoco vivo”, afferma, chiedendo di porre fine “all’incitamento contro Netanyahu e la sua famiglia”.
Facendo eco a Ben Gvir, il ministro dell’edilizia abitativa Yitzhak Goldknopf afferma che l’incidente “è il risultato diretto dell’incitamento selvaggio contro il governo israeliano e il suo leader, che ha travolto il paese negli ultimi mesi”, mentre il ministro delle finanze Bezalel Smotrich insiste sul fatto che “la violenza sta erodendo le fondamenta della democrazia israeliana”.
Lo sparo di razzi contro la residenza privata del primo ministro Benjamin Netanyahu a Cesarea costituisce solo l’ultimo “anello di una catena di azioni violente e anarchiche, il cui scopo è quello di provocare l’assassinio del primo ministro e il rovesciamento del governo eletto per mezzo di un violento colpo di stato”: ad affermarlo è il ministro della Giustizia Yariv Levin. Il vice premier del Likud , scrive il Times of Israel, sostiene che tale comportamento dura due anni “sotto gli auspici dell’applicazione selettiva delle leggi da parte delle autorità competenti”, che egli accusa di aver sanzionato con l’Alta Corte di Giustizia.
“Fin dall’istituzione del governo, ho lottato per cambiare radicalmente le cose”, inclusa la composizione della Corte Suprema, continua Levin, riferendosi al programma di revisione giudiziaria del governo, nel frattempo sospeso, che secondo lui deve essere ripreso. “E’ giunto il momento per tutti i membri della coalizione, tutte le fazioni e tutti i membri della Knesset, di annunciare, come un solo uomo, il loro inequivocabile sostegno alle mosse che ho guidato e che sono state fermate, e per qualsiasi altra mossa necessaria per cambiare la situazione”, ha detto. “E’ giunto il momento di dare pieno sostegno alla riabilitazione del sistema giudiziario e delle forze dell’ordine e di porre fine all’anarchia, al caos, all’insubordinazione e ai tentativi di danneggiare il primo ministro”.
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