Mercoledì 20 novembre il sipario rimarrà abbassato per una vertenza tra lavoratori e direzione: via ai rimborsi sui biglietti. Il sovrintendente Ortombina: «Molto amareggiato»
Il sipario del Teatro La Fenice di Venezia rimarrà abbassato il 20 novembre per la prima dell’Otello di Giuseppe Verdi. Dopo mesi di botta e risposta, tentativi di dialogo e spiragli di pace, i lavoratori e la direzione sono ai ferri corti. E così, dopo lo sciopero per la prima di Turandot e per la prima del dittico La fabbrica illuminata – Erwartung, anche l’opera diretta dal Maestro Myung-Whun Chung con il tenore Francesco Meli all’esordio nel ruolo di Otello, non andrà in scena il giorno previsto.
L’ultima volta 31 anni fa
L’ultimo sciopero di una prima di stagione era stato 31 anni fa, il 20 novembre 1993, quando era in carica il sovrintendente Gianfranco Pontel. In cartellone c’era Mosè per la regia di Pier Luigi Pizzi con il basso baritono Ruggero Raimondi. Fino all’ultimo si è atteso, ma lunedì 18 è stato inviato dal Teatro un comunicato per permettere a chi aveva prenotato alberghi e comprato il biglietto, di chiedere il rimborso. Alla base delle tensioni ci sono attriti e incomprensioni che si trascinano da mesi: tra le vertenze sia la richiesta dei dipendenti di assumere impegni extra programmazione della Fenice, sia la verifica di come sia normato il recupero della flessibilità dell’orario di lavoro, sia la questione della pianta organica e del salario. Domenica mattina i sindacati hanno inviato un’ultima mail alla direzione chiedendo che si facessero ulteriori passi in avanti su almeno tre degli otto punti in discussione.
«Poca collaborazione»
«Sono molto amareggiato – ha detto Ortombina – Trovo sproporzionate le cause e l’effetto. Tre scioperi (il 28 agosto e il 13 settembre gli altri due, ndr) si fanno quando manca la sicurezza sul lavoro o ci sono morti sul lavoro». Per i lavoratori invece la mail era un’apertura. «Se la direzione si fosse dimostrata collaborativa avremmo indetto già un’assemblea che avrebbe potuto scongiurare lo sciopero – ha spiegato Marco Trentin, segretario di Fials Cisal – Sono mesi che andiamo avanti con le richieste e se c’è uno sciopero è soltanto l’effetto del comportamento della Fondazione». La tensione è quindi aumentata, senza contare l’incognita di chi prenderà il posto dopo Ortombina.
Il prossimo 12 dicembre, allo scadere del consiglio di indirizzo, finirà anche il mandato dell’attuale sovrintendente che si trasferirà a La Scala di Milano. In pole position ci sono Nicola Colabianchi, sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari e gradito all’attuale governo, e Pierangelo Conte, direttore artistico del Carlo Felice di Genova, che trova i consensi dei lavoratori della Fenice. La prima dell’Otello slitta quindi a sabato 23 novembre alle 15.30, mentre su Radiotre sarà possibile ascoltarla martedì 26 novembre alle 19.
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