Contenere i costi energetici di famiglie e imprese adottando politiche di contrasto al cambiamento climatico. È questo il percorso di transizione ecologica avviato a Luni con l’obiettivo di creare comunità energetiche sul proprio territorio. A dare in via all’operazione è un protocollo d’intesa siglato tra il Comune e la Cooperativa di Comunità Vara di Follo, organismo no profit specializzato proprio nell’attività di supporto alla realizzazione di comunità energetiche, che lavora in convenzione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Energia e dei Sistemi del Territorio e delle Costruzioni (Destec) dell’Università di Pisa.
“Le comunità energetiche – spiega Massimo Marcesini, vicesindaco e assessore all’Ambiente del Comune di Luni – hanno l’obiettivo di permettere ai cittadini di creare forme sostenibili di aggregazione e di governance nel campo dell’energia. L’obiettivo è creare vantaggi economici per i singoli e la comunità e migliorare la qualità della vita. Si tratta di capire se le ricette di produzione energetica da fonti rinnovabili sono attuabili sul nostro territorio. Se ne parla da tempo. Alcuni hanno fatto qualcosa, altri meno. Ma è per noi un obbligo, rispetto ai costi energetici, alle difficoltà di privati e imprenditori, capire come muoversi in questa direzione”.
Da qui la firma del protocollo d’intesa che dura tre anni e prevede tre fasi. La prima, quella preliminare, è tutta a carico della Cooperativa Vara e consiste nel tracciare una radiografia puntuale del territorio per capire quali sono i luoghi adatti agli interventi, a cominciare dagli edifici pubblici. “Noi come Ente – ricorda Marcesini – abbiamo già realizzato un intervento che ho fatto io nel 2014. Quattro su cinque delle nostre scuole hanno impianti fotovoltaici. Ma questo non significa che non ci siano altre strutture pubbliche su cui intervenire”. Verificato questo, partirà la seconda fase di confronto con la comunità locale per raccogliere le adesioni al progetto. Terza e ultima fase sarà quella della costruzione della comunità energetica. Quanto ci vorrà? “Il protocollo d’intesa ha una durata di tre anni, ma non è detto che non ci si possa riuscire in tempi più rapidi. Non si sa con certezza quando raggiungeremo la meta – conclude Marcesini – ma è necessario cominciare a camminare”.
Alina Lombardo
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