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La Zls di Venezia e del Rodigino (Zona logistica semplificata) riceve 80 milioni di euro dal Governo e può cominciare a muovere i primi passi e attirare le prime aziende su parte dei 4.681 ettari di aree industriali abbandonate distribuiti tra Venezia e Rovigo e 17 Comuni polesani con il baricentro nel porto di Venezia e Chioggia: 80 milioni di euro sono in grado di generare 400 milioni di euro di investimenti privati. Il Consiglio dei ministri, all’interno del Decreto Coesione che stanzia finanziamenti per 74 miliardi di euro, ha dunque destinato alla Zls veneta i primi fondi.
L’ATTESA
Un primo passo concreto dopo oltre 5 anni di attesa, da quando il 24 gennaio del 2019 l’allora presidente di Confindustria Venezia e Rovigo, Vincenzo Marinse, lanciò il progetto per la Zes (Zone economiche speciali destinate solo al Sud Italia), strada facendo trasformata in Zls.
ADEGUAMENTO
Per questo il segretario regionale e senatore del Pd, Andrea Martella, ha annunciato che «ora, attraverso la discussione del decreto al Senato, chiederemo un ulteriore passo in avanti, ovvero un adeguato aumento degli stanziamenti e la loro erogazione costante nel tempo, non solo limitata al 2024». Vincenzo Marinese, che nel frattempo è stato nominato vicepresidente di Confindustria nazionale con delega all’organizzazione e ai territori, considera lo stanziamento di 80 milioni di euro «comunque una bella notizia: siamo partiti da zero. La media del contributo è il 20%, vuol dire che in termini di investimento, 80 milioni possono produrre 400 milioni di euro. Intanto, allora, facciamo questi investimenti, poi se le imprese ne faranno 500 o di più non è che il Governo si fermerà qui. Adesso il futuro è nelle nostre mani».
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