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Sarà un bando con avviso pubblico a decidere chi saranno gli inquilini dell’edificio di via de’ Carracci 61/63 che grazie a una convenzione fra Acer (la proprietà) e il Comune di Bologna passerà dall’essere uno stabile occupato a diventare la casa (per trent’anni) di persone e nuclei familiari in difficoltà. L’edificio verrà messo in sicurezza e ristrutturato un po’ alla volta, senza la necessità di fare uscire i 111 occupanti attuali (di cui 41 minori), diventerà poi un hub di transizione abitativa e infine i 24 appartamenti che contiene (il numero potrebbe variare a seconda della rivisitazione degli spazi e nell’ottica di eventuali aree comuni) verranno messi a bando attraverso un avviso pubblico: “Davanti alle fragilità legate all’emergenza abitativa abbiamo voluto di esserci per tutelare il diritto alla casa – ha detto la vicesindaca Emily Clancy presentando la delibera del progetto sulle politiche abitative – e rispondere a un problema con una nuova opportunità che non rappresenta la soluzione per una singola situazione, ma un bene per tutti”. Le fasi: nei prossimi giorni una scrittura privata fra Palazzo d’Accursio e Acer; messa in sicurezza della palazzina; realizzazione dell’hub e poi la fase dei 30 anni.
L’assessore al welfare Luca Rizzo Nervo ha definito il progetto “l’esito di uno straordinario lavoro di squadra. Non una soluzione estemporanea, ma una proposta strutturale che affronta con strumenti aggiornati una domanda sociale che negli ultimi anni è completamente cambiata. Le persone che in questo momento abitano nello stabile sono tutti lavoratori poveri con figli anche molto piccoli (fino a meno di un anno): siamo entrati a vedere l’immobile e conoscere le persone per approfondire la conoscenza di quella situazione. Si tratta di famiglie che dovrebbero comunque poi essere ricollocati perché rappresentano fragilità sociali”.
Acer, come si legge nella delibera, ha manifestato il proprio interesse all’adesione e agli obiettivi sociali individuati e la piena disponibilità a cedere l’uso dell’immobile a titolo non oneroso per 30 anni con i lavori che saranno a totale cura e spese del Comune di Bologna sia in relazione alla prima fase (che è quella dell’hub e quindi delle politiche di emergenza abitativa) sia in relazione alla seconda fase, quella definitiva, per adibirlo a un progetto di abitare collaborativo. “Acer è uno strumento per l’attuazione delle politiche abitative dei Comuni. Con questa operazione di sistema si andrà a ripristinare e rifunzionalizzare un immobile sul quale da tempo stavamo cercando fonti di finanziamento per la ristrutturazione” ha commentato il presidente Marco Bertuzzi.
Occupazione in via de’ Carracci: le lamentele dei residenti
La palazzina in questione, dopo l’occupazione avvenuta nell’ottobre del 2023, era diventata oggetto di polemica e si erano accumulate anche diverse segnalazioni da parte di altri residenti della stessa “corte” che lamentavano una situazione di disagio legata al cortile condominiale adibito a parcheggio o bivacchi, schiamazzi notturni e cani lasciati liberi. All’interno dello stabile occupata era stata denunciata anche una violenza sessuale e ciò aveva trasformato “la preoccupazione in rabbia”.
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