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 L’Ordine degli avvocati e il Consiglio provinciale di Jaén hanno firmato un accordo per avviare un ufficio di intermediazione di mutui ipotecari per contribuire a fermare gli sfratti domestici nella provincia di Jaén. L’accordo è stato firmato dal decano dell’Ordine degli Avvocati, Vicente Oya, e dal presidente del Consiglio provinciale, Francisco Reyes, nella Sala della Cultura del Palazzo Provinciale.

Oya è stata molto soddisfatta della firma di questo accordo, che permetterà al Collegio di stare con i cittadini e aiutare le persone che hanno problemi. L’Ufficio di Intermediazione Mutui, che sarà composto da avvocati esperti nel settore, avrà personale a Jaén, Linares, Úbeda, Alcalá la Real e Andujar, cioè le città in cui ha sede l’Ordine degli Avvocati. Il preside ha spiegato che, a partire dalla prossima settimana, le persone interessate ad accedere a questo Ufficio potranno compilare un modulo esplicativo del proprio caso, documento che sarà inviato ai 97 comuni della provincia e alle associazioni dei consumatori. Successivamente verrà effettuata una selezione dei casi che verranno trattati da un Ufficio che entrerà in funzione nei prossimi giorni.

Inoltre, Oya ha chiarito che l’incontro di oggi tra PP e PSOE per modificare la legge che regola gli sfratti “non risolve il problema, poiché le famiglie continueranno ad avere bisogno di consulenza specializzata per evitare di rimanere senza casa”. Ha anche spiegato che questo Ufficio non si limiterà a informare, ma che l’avvocato sarà a disposizione delle persone colpite per comparire in tribunale o per negoziare con l’istituto finanziario.

Da parte sua, Francisco Reyes ha segnalato che il Consiglio provinciale di Jaén apporta un contributo di 36.300 euro per il funzionamento di questo Ufficio durante il primo anno. “Questo accordo ci permetterà di alleviare un grave problema che affligge molte famiglie jaenense: parliamo di un dramma sociale che può portare all’esclusione sociale. In tutta la provincia si stima che possano essere 3.000 le famiglie a rischio di perdere la casa abituale”, ha sottolineato. Ha inoltre espresso soddisfazione per il fatto che questo Ufficio porterà benefici ai cittadini dei 97 comuni della provincia e ha espresso soddisfazione che l’Amministrazione Provinciale possa contribuire a risolvere un problema che in questo momento preoccupa molto i cittadini.

 

LA SCUOLA DI SALAMANCA ADERISCE ALL’INIZIATIVA

Il Consiglio Direttivo dell’Ordine degli Avvocati di Salamanca, in risposta alla richiesta sociale di azioni in materia di pignoramenti sulle residenze abituali, ha deciso ieri all’unanimità di avviare, al più presto possibile, un Servizio di Orientamento Legale specializzato in questa materia, fornendo preventivamente agli avvocati che lo integrano con una formazione specifica a questo scopo.

A tal fine si rivolgeranno agli enti finanziari con i quali l’Associazione intrattiene rapporti commerciali, per esortarli a fermare tutti i lanci previsti, nonché la sospensione delle procedure di pignoramento in corso per le residenze primarie, nelle quali il debitore è disoccupato o in circostanze di estrema necessità, rendendo tale obbligo estendibile a tutti i soggetti finanziari.

In secondo luogo, ha deciso di offrire i servizi dell’Ordine degli Avvocati agli operatori economici finanziari per fungere da mediatore nell’avvio dei processi di pignoramento per le residenze primarie, per cercare soluzioni alternative a questo problema.

 

UN SERVIZIO GRATUITO PER IL CITTADINO

Nel gennaio 2012, lo Studio Legale ha avviato il primo Ufficio di Intermediazione Mutui nella città di terrazzo, frutto di un accordo tra il Comune e l’Ordine degli avvocati della città catalana.

A questa iniziativa hanno poi aderito anche le scuole di Jerez, Cadice, Granada, Almería, Córdoba, Girona, Manresa, Granollers, Ourense, Pontevedra, Saragozza, Valencia, Castellón, Antequera, Gijón, Málaga, Teruel, Pamplona e Jaén. Altri, come Barcellona, ​​Tarragona o Bizcaia, stanno portando avanti diverse procedure per la loro entrata in funzione.

In questi Uffici gli avvocati offrono, in modo del tutto gratuito per l’utente, un servizio di informazione, consulenza e supporto alle persone che hanno difficoltà a pagare il mutuo e rischiano di perdere la residenza abituale. L’intermediazione facilita la comunicazione tra il debitore e l’istituto finanziario per trovare una soluzione prima di una causa di pignoramento o durante il processo di pignoramento.

La consulenza viene data anche a quelle persone che, pur non avendo smesso di pagare, necessitano di informazioni sulle possibilità e conseguenze derivanti da un eventuale mancato pagamento, o in quelle situazioni in cui si prevede che le rate non potranno essere pagate ed è necessaria l’intermediazione con l’istituto finanziario per ottenere condizioni migliori per continuare a pagare.

Pertanto, si forniscono informazioni e consulenza dal punto di vista legale, mediando con l’altra parte interessata.

Gli obiettivi perseguiti sono:

– Proporre misure correttive che consentano di mantenere il pagamento delle rate ed evitare processi di pignoramento dei mutui

– Negoziare misure alternative alle difficoltà derivanti dal mancato pagamento che rendano più facile per le persone colpite mantenere la propria casa.

– Evitare, quando possibile, i lanci derivanti dal mancato pagamento dei mutui ipotecari

I primi risultati del servizio sono già stati ottenuti e sono molto favorevoli. Nei primi mesi di attività dell’Ufficio Terrassa sono state raggiunte percentuali di successo del 68%, con accordi vantaggiosi per i debitori, come dazioni di pagamento con successiva rendita sociale, rifinanziamento con carenze, rifinanziamento senza carenze, ecc. Il costo medio di ogni pratica chiusa è stato di 166,01 euro, che in nessun caso è a carico dell’utente del servizio.

Rispetto a quei 166 euro di costo per pratica, ci sarebbero i 3.000 euro di costo dell’intero iter giudiziario ipotecario (tasso, tariffe, ordinanze di registrazione e spese) e il costo che l’intera pratica giudiziaria comporta per lo Stato, che fino ad oggi tempo fa il Ministero della Giustizia aveva stimato altri 3.000 euro.

Cioè 166 euro contro 6.000mila, senza dimenticare il grave costo sociale ed economico per i colpiti e l’onere per le Banche e lo Stato.



 

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