PADOVA – Gli studenti fuori sede del Bo hanno tempo fino al 9 settembre per richiedere il contributo per l’affitto. Anche quest’anno gli universitari che hanno vissuto a Padova, con regolare contratto d’affitto nel periodo gennaio-agosto, e appartenenti a nucleo familiare con Isee non superiore ai 20 mila euro, potranno godere dei fondi ministeriali riservati ai fuori sede.
Per presentare domanda basterà consultare il sito dell’ateneo, alla voce “iniziative”. Oltre alle soglie Isee e alla condizione di fuori sede, per accedere al sussidio non bisogna beneficiare di qualche altra forma di aiuti pubblici per l’alloggio, come borse di studio o altri contributi economici per l’affitto.
L’iniziativa
Il ministero dell’Università e della Ricerca ha rinnovato l’iniziativa del 2023 con un maggiore impegno economico per quest’anno: se l’anno scorso vennero stanziati 4 milioni, da dividere per 60 atenei pubblici, pari ad una media di 280 euro a studente avente diritto, per il 2024 il ministero ha annunciato che lo stanziamento complessivo arriverà a 6 milioni di euro. Non è però ancora chiaro quanto spetterà a ciascun ateneo, per cui servirà attendere il prossimo provvedimento del Ministero.
Uno strumento assistenziale in più che attenua, ma non risolve, la crisi abitativa in città. Dal post-Covid il fenomeno del caro affitti attanaglia i fuori sede che vengono a studiare a Padova. Le medie per i contratti di locazione per studenti si sono ormai stabilizzate sui 400 euro a mensilità, quando fino a cinque anni fa si arrivava al massimo a 350. Il caro affitti classifica Padova tra le città con i canoni medi di affitto più alti d’Italia, con un aumento percentuale dal periodo prima del Covid di circa il 40%.
I rincari
Un rincaro che pesa sulle tasche degli universitari e delle loro famiglie che fanno sacrifici per farli studiare a Padova. Va considerato che la popolazione dei “fuori sede”, che cercano o già hanno alloggio in città supera i 20 mila studenti e, se una parte riesce a godere della residenzialità pubblica erogata dall’Ente per il diritto allo studio, la maggioranza deve affidarsi al mercato privato.
I nuovi studentati
La soluzione alla crisi abitativa dovrà attendere il 2025, quando verranno concretizzati i progetti per nuovi studentati, nella convinzione che la presenza di nuovi posti letto possa far scendere il prezzo dell’affitto. Il Ministero tramite il Pnrr ha finanziato in città 291 posti letto. In solo un anno Esu Padova ha 172 posti letto in più e per il prossimo triennio raggiungerà quota 630 letti pubblici grazie a collaborazioni con privati e sistemazione di strutture; sono inoltre sul tavolo progetti per altri studentati in via Turazza, all’ex provveditorato di via Sanmicheli, all’ex Cooperativa tipografica in via Sarpi, nell’area ex Rizzato in via Venezia e in via del Pescarotto.
Tanti anche i privati interessati: all’ex Ifip verranno realizzati 452 posti letto e 550 posti nell’area ex Pp1. Infine, il Bo entro il 2025 metterà a disposizione 850 posti letto in più.
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