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CATANIA – Un groviglio di ricorsi, contrapposizioni politiche e carte bollate: che parte quasi venticinque anni addietro. Il provvedimento del Cga con il quale si disponeva che l’accordo tra Sie (la società mista affiancata da un socio di minoranza) e Ati (i primi cittadini dei 58 Comuni della provincia) andava tradotto con la stipula e sottoscrizione della convenzione.

Nel mezzo, qualcosa come circa due miliardi di lavori in affidamento diretto. La battaglia dell’acqua, così come l’avevamo ribattezzata nei mesi scorsi ha conosciuto un armistizio politico che però non ha accelerato modi e tempi d’attuazione. Sul piatto ci sono anche i fondi del Pnrr per i quali non si può perdere altro tempo.

Pnrr e lavoratori

“Quella del fronte del Pnrr è una questione, in verità, complessa. Siamo riusciti a salvaguardare il finanziamento Acoset. Su tutti gli altri, che riguardano Sidra, Sogip e Ama aspettiamo una disponibilità da parte del gestore unico. La procedura cominciata prima della firma della convenzione era stata avviata: dobbiamo capire se è possibile salvare questi finanziamenti”, spiega Fabio Mancuso presidente dell’Ati Catania.

E nei giorni scorsi anche la Cgil per voce di Jerry Magno segretario di Filctem aveva lanciato l’allarme a proposito della situazione legata ai lavoratori: “I lavoratori sono tutti salvaguardati rispetto alla data della sentenza del Cga – prosegue Mancuso -. Quindi chi aveva un contratto nelle società o nei Comuni, è salvaguardato per convenzione. E naturalmente il passaggio di tutti i lavoratori quando tutti i Comuni o le società trasferiranno gli impianti così com’è stabilito per convenzione”.

Il “cronoprogramma”

In prospettiva resta un iter che ha un obiettivo da qui a venti mesi. “Siamo nella fase di avviamento con tutta una serie di attività che devono essere svolte. Da una parte il gestore unico della Sie, dall’altro l’Ati chiamato a tracciare le linee guida per il passaggio delle reti che ha già deliberato in assemblea la scorsa settimana”.

“C’è da fare un cronoprogramma – conclude Mancuso – ovvero il passaggio delle reti a Sie. Solo dopo potrà esserci un’azione che da qui a venti mesi farà entrare tutto a regime. E i tempi dovranno essere rispettati”.

Le nomine

Intanto, il 28 agosto c’è un appuntamento già cerchiato in rosso. I sindaci saranno chiamati ad eleggere il nuovo amministratore Sie, il consiglio di gestione e di sorveglianza. Non esattamente una cosa da poco vista la posta in gioco.

 

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