Messe alla porta, ora si apre una finestra per le province di Frosinone, Latina e Rieti. Potrebbero rientrare nelle aree Zes. Il primo step della Commissione Bilancio è favorevole
Porte chiuse. E senza possibilità di riaprirle: colpa di un chiavistello europeo. È lui ad avere escluso le province di Frosinone, Latina e Rieti dalle aree Zes cioè quelle zone che hanno diritto a sconti sulle tasse per le imprese e corsie burocratiche più snelle. Eppure le province del Lazio hanno tutti i numeri in regola per accedere a quei benefici: è Roma con i suoi numeri a ribaltare il conteggio. Ed il calcolo si fa su base regionale, non provinciale. Ma se il portone ‘Zes’ è chiuso ora ad aprire una finestra per far passare il Lazio Sud e Rieti è Nicola Ottaviani, deputato della Lega ed uomo di peso del Carroccio in commissione Bilancio.
L’emendamento
La ‘finestra‘ dalla quale far entrare i tre territori è un emendamento (cioè una correzione) alla Legge di Bilancio. Garantisce alle province di Frosinone, Latina e Rieti gli stessi benefici fiscali del Sud Italia. Quella proposta di correzione è stata accolta in Commissione Bilancio a Montecitorio ed ora dovrà essere votata nella Legge di Bilancio. Non era semplice, né scontato. E già questo può essere considerato un risultato, anche se ovviamente solo parziale.
Per far passare qiuell’emendamento, l’ex sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani ha fatto squadra con i deputati Miele, Barbotti, Cattoi e Frassini. Ha studiato le norme fino ad individuare un percorso “sostenibile” sul piano del diritto. Cioè che rispetti tutte le altre norme italiane ed europee in materia, riuscendo a superare lo sbarramento secondo il quale nelle Zes possono entrare solo intere regioni e non le province.
La richiesta di Rocca
A chiedere un percorso simile, senza ottenerlo, era stato un anno fa il presidente della Regione, Francesco Rocca. Tredici mesi fa aveva sollecitato dal Governo misure simili a quelle delle ZES per evitare una perdita di competitività economica nelle aree laziali, penalizzate dalla concorrenza delle regioni agevolate. Aveva fatto notare che il Lazio e le sue imprese sono circondate da Aree Zes ed il rischio è quello di replicare quanto accaduto negli Anni 90 con la fine dei benefici Cassa per il Mezzogiorno: le imprese sbullonariono i macchinari e li spostarono di pochi chilometri andandosene in Campania dove gli aiuti ancora c’erano. (Leggi qui: Rocca al telefono con il Governo: c’è speranza per la Zes).
Ora si attende il voto del Parlamento. Ma già il lavoro dell’onorevole Nicola Ottaviani, offre nuove opportunità per i territori coinvolti.
Il testo dell’emendamento specifica: “6-bis. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche alle province di Frosinone, Latina e Rieti, aree già ammesse agli interventi della Cassa del Mezzogiorno, ai sensi della legge n. 646/1990, attualmente classificate come «zone c non predefinite». Secondo la Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027, approvata dalla Commissione europea il 2 dicembre 2021 e successivamente integrata il 18 marzo 2022.”
Coerenti con l’areale Centro-Sud
Nella relazione all’emendamento si evidenzia come le province di Frosinone, Latina e Rieti siano sempre state considerate parte di un contesto economico e sociale coerente con quello del Sud Italia sin dall’istituzione degli aiuti della Cassa del Mezzogiorno, secondo la legge n. 646 del 1950. Cioè: ci stavamo prima, perché non possiamo starci ora?
Queste province hanno beneficiato nel tempo di significative risorse e presentano, grazie alla presenza dei porti di Gaeta e Formia, le condizioni infrastrutturali, economiche e sociali previste dalla normativa italiana ed europea per l’istituzione delle ZES.
L’emendamento prende inoltre atto del fatto che quelle aree rientrano attualmente nelle “zone C non predefinite”, come delineato dalla Carta degli aiuti a finalità regionale. Carta che riconosce l’esistenza di altre aree svantaggiate in cui è possibile offrire alle imprese agevolazioni per investimenti. Incentivi che promuovono lo sviluppo e la coesione territoriale, con l’obiettivo di colmare i divari in termini di reddito e occupazione tra le aree meno avvantaggiate d’Europa.
La penalizzazione della Zes Unica
Nel suo intervento, Nicola Ottaviani ha evidenziato che la previsione di una ZES unica nel Mezzogiorno con Campania, Molise e Abruzzo rischia di penalizzare le province del Basso Lazio, rendendole meno competitive per l’assenza di agevolazioni pubbliche. Una situazione che potrebbe incoraggiare fenomeni di delocalizzazione delle imprese verso le aree del Sud agevolate, creando un ulteriore svantaggio per le province escluse.
La proposta dell’onorevole Ottaviani risponde anche alla recente proposta della Cisl Lazio e del Segretario Generale Enrico Coppotelli di una ZES dedicata al Lazio, in quanto si pone come alternativa efficace.
A metà ottobre, il presidente Rocca aveva proposto di istituire una Zona Logistica Semplificata (ZLS) nel Lazio. E di farlo con l’approvazione di un piano di sviluppo strategico per il 2024, ma una ZES avrebbe un impatto maggiore. Intervenendo pubblicamente, Rocca aveva sottolineato la necessità di un lavoro di squadra per portare la ZES in Parlamento con una solida base di dati e requisiti europei, oltre a un commissario dedicato per gestire la questione.
Come ai tempi della Cassa del Mezzogiorno
Con l’approvazione dell’emendamento, Frosinone, Latina e Rieti potranno tornare a essere considerate aree economicamente agevolate, come già avveniva ai tempi della Cassa per il Mezzogiorno. La legge di bilancio 2025 prevede anche per il nuovo anno un credito d’imposta per gli investimenti effettuati nelle ZES dal primo gennaio al 15 novembre 2025.
Se l’iter parlamentare avrà esito positivo, le imprese di Frosinone, Latina e Rieti, già operative o di nuovo insediamento, potranno usufruire di condizioni speciali per gli investimenti e le iniziative di sviluppo aziendale, contribuendo così alla crescita economica locale.
Se son rose….
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