TRIESTE – L’Autorità portuale di Venezia aprirà un mutuo da 55 milioni di euro per consentire il dragaggio del canale Malamocco-Marghera.
Per questo motivo, il Comitato di gestione ha approvato la ieri la terza variazione al bilancio di previsione 2024. Via libera, nella stessa seduta, anche alla determinazione del numero massimo di autorizzazioni da rilasciarsi per la fornitura di servizi specialistici complementari ed accessori e per l’esercizio di operazioni portuali ai sensi dell’art. 16 della legge 84/94 per l’anno 2025, nei porti di Venezia e Chioggia.
L’organo di governo dell’Ente, dopo aver ricevuto il parere favorevole da parte dei Revisori dei conti, ha adottato un aggiornamento del bilancio di previsione 2024 che prevede variazioni in entrata per 55.236.076 di euro, riconducibili a maggiori entrate e, in misura prevalente, a operazioni finanziarie di medio e lungo periodo. In particolare, l’Autorità portuale intende stipulare un mutuo chirografario pari a 55.000.000 di euro con Cassa Depositi e Prestiti, per far fronte agli interventi di escavo manutentivo del canale Malamocco-Marghera. I lavori, rientranti tra le opere di cui al “Fondo per le infrastrutture portuali” hanno l’obbiettivo ultimo di aumentare l’accessibilità al porto veneziano. L’Authority, in attesa di percepire fondi pubblici destinati all’opera, aveva già previsto di autofinanziare l’intervento, ottimizzando i propri flussi finanziari; tuttavia, a titolo precauzionale, nel caso in cui sorgessero tensioni finanziarie nel corso della realizzazione, ovvero fabbisogni superiori alla capacità di autofinanziamento, l’equilibrio di bilancio sarebbe garantito dal finanziamento CdP. Le variazioni in uscita approvate, invece, ammontano invece a 478.602 euro. A seguito delle variazioni, il risultato di amministrazione dell’ente ammonta a 82.520.585 euro (di cui vincolati 81.805.907 euro). Il risultato di parte corrente si attesta a 20.616.243 euro, mentre il risultato economico è di 14.917.810 euro con un saldo finale di cassa di 101.313.776 euro.
Nel corso della riunione è stata approvata anche la determinazione, per il 2025, del numero massimo di autorizzazioni da rilasciarsi per la fornitura di servizi specialistici, complementari ed accessori, ovvero prestazioni specialistiche rese su richiesta di soggetti autorizzati allo svolgimento delle operazioni portuali, e per l’esercizio di operazioni portuali alle imprese portuali concessionarie (i terminal) e le imprese portuali non concessionarie (soggetti non titolari di concessione, ma autorizzati a svolgere operazioni portuali in appalto nei terminal). La situazione al porto di Venezia rimane invariata, salvo per l’autorizzazione a fornire servizi specialistici, complementari ed accessori relativi al “trasporto di rinfuse pulverulente con autocarri telonati da sottobordo a magazzino/piazzale aumentati da 7 a 10 per far fronte al previsto aumento di domanda da parte dei terminal”. Invariata invece al Porto di Chioggia la situazione rispetto al 2024.
Tra gli altri punti all’ordine del giorno, è stato recepito l’adeguamento dei trattamenti economici al C.C.N.L. dei Lavoratori dei Porti 2024-2026. Rilasciate, inoltre, 7 concessioni demaniali infraquadriennali ex art. 36 Cod. Nav per garantire continuità operativa ai concessionari.
«Con il recepimento unanime, da parte del Comitato di Gestione, del C.C.N.L. 2024-2026, siglato da Assoporti e le Organizzazioni Sindacali nazionali il 18 novembre 2024, AdSP potrà garantire ai propri dipendenti alcune migliorie in termini di retribuzione e di welfare aziendale, già a partire dal mese corrente. Il Comitato ha espresso parere favorevole e unanime anche sulla variazione di Bilancio che riconferma la volontà e la responsabilità dell’Ente per garantire la crescita e la valorizzazione del sistema portuale veneto. Oggi – ha detto il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale Fulvio Lino Di Blasio – stiamo mettendo a sistema un lavoro durato anni che ci ha visto impegnati su molti fronti. Abbiamo avviato numerosi progetti e, per questo, ottenuto cospicui finanziamenti statali e governativi che ci consentono di assicurare un’adeguata copertura finanziaria degli interventi e di garantire l’equilibrio di bilancio dell’Ente. Entro il 2026, è questo il nostro obbiettivo, prenderanno corpo progetti di portata epocale, tali da rendere il sistema portuale veneto significativamente più evoluto ed efficiente».
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